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Trasferirsi all’estero: il coraggio di partire

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Ciao,

come stai?

So benissimo che è inusuale iniziare un post con questa domanda, di solito la riserviamo a messaggi, email, newsletter.

Ma se sei qui è perchè forse sei una persona molto curiosa, o ti sei persa\o  e cerchi delle risposte.
Mentre scrivo queste parole sto rivivendo dentro di me ciò che ho provato io nel 2015: avevo 25 anni e nessuna idea di dove stessi andando.

Non ero infelice sia chiaro, avevo una casa, degli amici, una famiglia. Ma ero persa. Dove non lo so, forse nei meandri di quel mondo universitario del quale non ero convinta, che non finiva mai.
O forse ero legata ad una relazione che dentro di me sapevo essere già finita.

Passeggiavo per le vie di Verona chiedendomi cosa ne sarebbe stato, domande infinite sul futuro e pian piano vedevo ogni via farsi piccola piccola, starmi stretta più che mai.

All’improvviso una mattina mi sono chiesta cosa ci facessi ancora li, perchè non provare a fare altro?

Non so se anche tu ti senti come mi sentivo io, se vedi che tutto intorno a te non ha propriamente senso, se ogni tanto pensi che vorresti avere un’altra possibilità, magari in un altro paese, perchè no?

Beh, ho una notizia per te: puoi avere tutte le possibilità che vuoi.

 

Ma partiamo dall’inizio

Su instagram la domanda che ricevo più spesso dice più o meno così: come hai fatto a mollare tutto, trasferirti all’estero e avere il coraggio di partire? Io vorrei ma non ne sono capace.

Ora, amico o amica che stai leggendo, una domanda la faccio io a te: come fai a sapere di non essere capace se non l’hai mai fatto?

Ora parlo così ma ti assicuro che anche io nel 2015 pensavo di non esserne capace. Credimi, ho pianto per mesi e mesi, il giorno della partenza in areoporto ero disperata.

L’occasione per andare a vivere fuori mi è capitata quando il mio professore mi ha proposto di andare a fare l’erasmus a Lisbona: ho detto si in meno di 5 minuti. Non era coraggio, la voglia di andare via è stato lo stimolo che ha dato origine a tutto.

(Se vuoi qualche consiglio su come trasferirsi in Portogallo te lo racconto qua)

Essere Sognatori

Io sono una sognatrice, lo sono da sempre: mentre ascolto la musica nella mia testa partono i migliori trailer degni di vincere l’oscar.
Leggo un libro e penso di essere uno dei personaggi.
Parlo con qualcuno e nella mia testa sto già scrivendo una storia.

Immaginatevi quanto io sia spaventata ogni giorno. Perchè sognare è bello ma la paura che il sogno realtà non diverrà è più forte.

Ma cosa centra questo con il coraggio di mollare tutto e partire? Beh, partire e ricominciare da capo implica tutta una serie di fattori che possono spaventare e anche molto, una nuova lingua, una nuova cultura, delle nuove regole, case, amicizie.

E queste sono le cose che di solito ci fermano dal fare qualcosa di nuovo perchè anche se leggiamo mille mila libri e frasi su quanto il cambiamento faccia bene non siamo mai davvero pronti (lo dice pure uno studio dell’università del Massachucoso che il primo sentimento che ferma le persone dal portare avanti le proprie azioni è la paura, mica lo dico solo io).

Però credo che in questo caso la domanda giusta sia: quanto lo voglio davvero?
Perchè se a te va bene stare dove stai, piangere o comunque essere triste, se ti va bene lamentarti allora stop. Va bene cosi.

Se però una minima parte di te dice che forse sei pronto a rischiare, che un’altra lingua si può imparare, che al cibo ci si abitua, tanto la pasta si trova ovunque, che ci vuoi provare allora PROVACI.

Vuoi sapere il segreto? Se ci provi e va male, pazienza.

Ecco poi magari ci sono dei piccoli accorgimenti di cui tenere conto, ma questo lo mettiamo in un altro paragrafo.

 

Piccoli accorgimenti di cui tenere conto

Ecco forse prima di mollare tutto e trasferirsi all’estero è il caso di iniziare a capire quali sono i paesi che possono piacerti di più: sole, mare, montagna? Raggiungibile in un’ora di aereo? Perchè se tipo vivi in Sicilia e vuoi trasferiti in Canada ecco magari ci vuole un pò di più.
Informati, leggi blog, vai sui siti ufficiali del paese.

Comunque qualche tempo fa avevo letto un articolo di Forbes con i paesi migliori dove tarferirsi, lo aggiungo qui, così magari trovate qualche spunto.

Come vivere all’estero? Un lavoro si trova, sempre. Certo magari all’inizio non sarà quello dei tuoi sogni ma nel frattempo qualcosa si trova. Ripeto, sempre.

Hai mai considerato l’idea del WorkAway ad esempio? Ti iscrivi e in cambio di vitto e alloggio lavori.

E il WorkingHoliday? É un programma che ti permette di ottenere il visto, di un certo periodo,  per un paese non Europeo, come l’Australia, il Canada o la Nuova Zelanda.

Oppure esiste il programma Aupair: puoi trovare una famiglia che ti ospita in cambio di lavoro in casa.

Per non parlare della quantità di programmi Erasmus che ci sono, in triennale, magistrale, per la tesi, l’Erasmus mundus, l’Erasmus Placement.

Quanto costa la vita in quel paese è un altro fattore da prendere in considerazione.

Questione lingua: ti ho mai detto che il primo mese in Portogallo sono stata zitta? Tiago, il mio collega pensava che fossi muta. Le mie due coinquiline polacche non sapevano come comunicare con me.

Lo so fa paura, ma una notizia buona c’è: esiste l’inglese che è più o meno universale. E si, non tutti lo sappiamo bene ma te lo assicuro si impara anche questo.
In realtà qualsiasi lingua si impara. Si fanno dei corsi, si sbaglia (sbagliano tutti anche i madrelingua) e poi si riprova. Non avere paura di sbagliare.

Ci saranno un pò di difficoltà iniziali, ma puoi farcela. Io ora non sto zitta nemmeno se mi pagano.

Comunque sulla questione lingua c’ho scritto un post, e lo trovi qui!

Qualche piccola difficoltà

Questo è l’argomento più diffcile da trattare dove metto da parte l’ironia per aprirti il mio cuore.

Mollare tutto e partire implica delle difficoltà, una tra tutte l’idea di lasciare la propria famiglia e gli amici.

Sono onesta e ti dico che si la mancanza di casa si fa sentire, sopratutto dopo qualche tempo. È normale, fa parte del processo di cambiamento. Per un pò ho convissuto con il senso di colpa, dell’essere lontana da mamma e papà, dal perdermi i compleanni di mio fratello, dal non poter essere li per le mie amiche.

Poi ho capito che essere lontani fisicamente non significa esserlo in tutto e per tutto. La mia più cara amica vive in Canada, a 8 ore di distanza da me ma nulla è cambiato: ci sentiamo di più per messaggio e meno per telefono, a volte non rispondiamo per giorni ma queste 9 ore di differenza non sono nulla. Nulla se penso a quanto in realtà io la sento vicina a me (tipo che adesso ci stiamo scrivendo, ma sono le 4 del mattino e quella strana sveglia sono io).

Così vale per mamma e papà, per i miei zii, fratello e cugini: li chiamo, li videochiamo,ci mandiamo foto e tutte quelle belle invenzioni del 2020 che ti permettono di sentire una persona anche a qualche km di distanza. Si, non è la stessa cosa, ma va bene anche così.

Trasferirsi all’estero: il coraggio di partire

Non so se queste righe ti possono aver aiutato in qualche modo, nel mio piccolo spero di si e se hai ancora qualche dubbio ti lascio dicendoti quello a cui tengo di piu:

sappi che qualunque scelta farai andrà bene, che sia giusta o sbagliata lo capirai poi.

Vivere fuori ti permetterà di conoscerti meglio, ti farà piangere, ridere di te, ti farà capire che sei in grado di contrattare con il padrone di casa, pagare le bollette, fare un corso di portoghese, fare la spesa, ti farà fare errori a cui rimedierai.

Ti farà conoscere persone che per un pò saranno la tua famiglia, che ti porteranno il termometro che dimenticherai in Italia o i biscotti direttamente dalla Turchia. Ricordati: siete tutti nella stessa barca, disagiati, con le stesse difficoltà da affrontare.

Ti farà capire cosa è importante per te e cosa no, chi sono le persone che vuoi accanto, come andare all’ufficio delle finanze e sopravvivere.

Sii coraggioso, puoi fare tutto (e nel dubbio puoi piangere e mangiare un pò di cioccolata)!

 

C’è qualcosa che devi sempre ricordare: tu sei più coraggioso di quanto credi, più intelligente di quanto pensi, e più forte di quanto sembri
(Winnie The Pooh)