Ci ho messo circa 29 anni a scrivere questa mini guida della Piccola Sila, il luogo dove sono cresciuta e che ha fatto parte di ogni estate ed ogni natale della mia vita negli ultimi trent’anni.
Dicono sia molto più facile raccontare luoghi che non si conoscono che quelli che si sanno alla perfezione ma io sono qui, pronta a portarvi con me per farvi scoprire una delle tante meraviglie della Calabria.
È vero che questa regione regala un mare stupendo ma è altrettanto vero che Calabria significa anche aria di montagna, pini altissimi, alberi verdi, laghi, animali che pascolano in tranquillità
Tutto unito al buon cibo ovviamente!
Pronti ad espolare la Sila?
(Qui invece ti racconto quali sono le spiagge più belle della Calabria)
Contents
Dove si trova la Piccola Sila?
La Sila Piccola è una parte dell’altopiano silano che si estende per 150.000 ettari e che con la Sila grande è la Sila Greca costituisce il Parco Nazionale della Sila.
Cosa vedere nella Piccola Sila
Villaggio Mancuso
Villaggio Mancuso per me significa profumo di montagna unito ad una sensazione di freschetto (si anche ad Agosto).
Si tratta di un villaggio nato negli anni ’30, fatto di piccole casette di legno, qualcuna di pietra, ristorantini deliziosi, boschi, cavalli e il bellissimo Albergo delle Fate.
Un clima tipicamente montano dove rilassarsi in qualsiasi stagione.
Da vedere appena arrivati c’è sicuramente uno dei locali più famosi di tutto il villaggio, La Rotonda, famosa anche perchè a suo tempo vi soggiornarono ospiti di grande spicco.
È davvero caratteristica, inoltre oggi funge da bar\ristorante.
Vintage in questo caso è la parola giusta!
Camminando un pò più avanti potreste inoltrarvi nei sentieri se ad esempio desiderate camminare, oppure fare un giro tra le varie casette di legno rosse, nere e bianche.
Ci sono diversi negozi che vendono prodotti tipici del luogo o più in generale della Calabria, non fatevi scappare l’occasione di comprare qualcosa di locale!
Mi succede spesso di perdermi tra i pensieri di chi abitava li negli anni passati, chissà come doveva essere questa piccola parte di mondo quando i mie nonni erano piccoli. Ho tante storie da raccontare in proposito, chissà se mi deciderò mai a scriverne.
Grande Albergo delle fate
Il mio posto prefrito in assoluto a Villaggio Mancuso, uno dei luoghi più caratteristici della Calabria è sicuramente il grande albergo delle fate.
Sfido chiunque a non restare a bocca aperta.
Si tratta di un antico albergo non più in funzione immerso nel verde.
Venne costruito negli anni ’30 insieme al villaggio, tutto fatto di legno, attirò l’attenzione di tanta gente famosa e non solo.
È stato anche oggetto di diversi set cinematografici come La ballata dei mariti.
Quest’anno è stato riaperto per ospitare diverse mostre ed eventi; è anche possibile vedere gli interni con delle visite guidate. Io ci sono stata e credetemi, ne vale davvero la pena, sarà come tornare indietro negli anni ’60, con il caminetto che aspetta di essere acceso, le camere degli ospiti con il letto rifatto, il pavimento che scricchiola e le stoffe che rivestono le pareti.
Oggi fa parte del FAI, Fondo Ambiente Italiano.
Dove mangiare a Villaggio Mancuso?
Ci sono quattro posti che sento vivamente di consigliarvi una volta arrivati a Villaggio Mancuso:
La Rotonda che come dicevamo funge da Bar\Ristorante.
Il Semaforo, ottimo locale se volete mangiare la Pizza a metro.
Il Rifugio, una trattoria tipica con prodotti del luogo.
Albergo della Posta, ottimo non solo come ristorante ma anche per alloggiare.
Centro visitatori Monaco “Antonio Garcea”
Uno dei parchi più grandi e belli di tutta la Piccola Sila è il Centro Visitatori Monaco che si trova in località Monaco nel comune di Taverna, famoso per aver dato i natali a Mattia Preti, uno dei maggiori pittori del ‘600.
Questo luogo per me rappresenta la Sila al 100%, ci vado da quando ero bambina, posso dire di conoscerlo a memoria eppure non mi stufo mai.
La missione del Centro è quella di educare le persone all’ambiente: ogni anno infatti vengno proposte tantissimi eventi diversi che hanno lo scopo di sensibilizzare il pubblico su come trattare meglio il nostro pianeta.
Di pianeta ne esiste uno, bisogna prendersene cura.
Molto carine sono la piazzetta Unicef e il Teatro Verde che ospita progetti di diverso tipo.
Inoltre possono essere visitati un sentiero didattico e un sentiero per disabili dotati di tabelle illustrative riguardanti flora e fauna presenti nella Sila Piccola, un “Giardino delle erbe aromatiche e medicinali“ con diversi esemplari di piante, indigene e non, della Sila Piccola, un “Sentiero geologico“, un “Sentiero per non vedenti“ dotato di tabelle descrittive in linguaggio Braille, un “sentiero per ipo-vedenti”, un “giardino della cultura forestale”, un “Vivaio della biodiversità silana” e il “ Villaggio rurale dell’antica Sila “
Carino anche da vedere con i bimbi: il parco ospita infatti diverse specie animali, come i Daini (che si trovano proprio all’inizio)
Albi, profumo di casa.
Mio papà è nato e cresciuto in un piccolo paesino della provincia Catanzarese chiamato Albi.
Io ci ho vissuto per 4 anni dalla mia vita, ho fatto la scuola materna e la prima elementare prima di trasferirmi a Verona.
Ne scrivo per la prima volta, ho sempre pensato che non lo avrei fatto, è un luogo che rappresenta la mia famiglia, i ricordi dei miei nonni, il pensiero di quando eravamo ancora una famiglia di 4 persone.
Se vi va, benvenuti in uno dei luoghi che sento di voler chiamare ancora casa (che poi come dico sempre, chi definisce cos’è casa?).
Albi (paese nel parco nazionale della Sila) è un posto ideale per una vacanza diversa dal solito. Si trova infatti a soli 35 minuti dal mare e in 15 minuti si arriva ai 1300 m. di Villaggio Mancuso,per cui volendo, nello stesso giorno si può fare il bagno al mattino ed una escursione fra i boschi al pomeriggio.
Il panorama che si gode da Albi è indescrivibile, si vede infatti tutta la valle dell’Alli e in fondo il mare da Capo Rizzuto a Soverato. Alla sommità del paese dal belvedere di piazzale Oliveto, lo sguardo va ancora più lontano.
Ad Albi si può visitare il museo “Della Civiltà contadina” realizzato dal Parco e gestito da una associazione.
Siamo giunti alla fine di questo racconto, mi sono ripromessa di aggiornare queste pagine ogni volta che tornerò giu, c’è davvero tantissimo da scoprire e voglio portarvi con me!