Viaggiare è bellissimo, conoscere luoghi, culture, lingue diverse dalle nostre.
Ma quando non è possibile, come ad esempio in questo periodo, possiamo farlo con la fantasia anche grazie ai libri.
Qualche tempo fa ho scoperto grazie alla mia amica Federica una casa editrice indipendente di Roma, la Giulio Perrone Editore.
Tra le varie collane presenti una è ufficialmente diventata la mia preferita: si chiama Passaggi di Dogana e ogni libro racconta una città dando un punto di vista diverso, come ad esempio New York, che viene raccontata correndo, perché l’autrice è una podista.
Ma c’è anche la guida di Dublino, raccontata attraverso i luoghi di James Joyce.
A Londra invece ci incontriamo con Sherlock Holmes.
E un bel tuffo nella Beat-Generation di San Francisco?
Ecoo quindi un resoconto dei libri sui viaggi che ho amato di più, per farvi esplorare il mondo anche restando a casa!
Contents
New York, una città di corsa (Chiara Marchelli)
È stato il primo libro che ho letto della collana (non è vero, sono un po’ bugiarda, il primo che ho letto parla di Lisbona ma ne avevo scritto qui)
New York è una città che conosciamo tutti, anche chi non c’è mai stato. La troviamo nei film che vediamo da quando eravamo bambini, nelle serie tv, nelle foto dei nostri amici.
Chiara Marchelli però la racconta dal punto di vista di chi corre. Chiara va a correre ogni giorno e ogni giorno propone un itinerario diverso alla scoperta di una New York meno conosciuta, parchi che non sapevo esistessero e luoghi che ho prontamente segnato da vedere per la prossima volta che sarò li.
Lo amerete.
Se non ci siete mai stati vi incuriosirà, se invece avete già avuto modo di vederla scoprirete che New York è molto molto di più.
A San Francisco con Lawrence Ferlinghetti (Olga Campofreda)
I primi due libri che ho scelto vanno dall’altra parte dell’oceano.
San Francisco è la città che ho amato di più nel mio viaggio in California, ma Olga Campofrida mi ha fatto scoprire una realtà completamente diversa.
Non ero per niente ferrata sulla Beat-Generation e proprio per questo mi è piaciuto tantissimo.
Un punto di vista nuovo (almeno per me) con curiosità su Jack Keruoac, Allen Ginsberg e l’incontro dell’autrice con Lawrence Ferlinghetti.
Mi è piaciuta molto la parte dell’attesa, quando lei va a San Francisco solo per poter incontrare la persona che negli anni l’ha ispirata di più. Arriva ma deve aspettare ancora.
Nel frattempo accade la vita.
A Londra con Sherlock Holmes (Enrico Franceschini)
Torniamo da questa parte di mondo.
Sono di parte perchè io ho sono ossessionata da Sherlock Holmes da quando ero bambina.
Ho letto qualsiasi libro di Conan Doyle, visto film, guardato le serie.
Ma non sono mai stata a Londra sulle sue orme, un po’ per mancanza di tempo, un po’ perchè ammetto che non sapevo così tante cose fino a che non ho letto questo libro.
Enrico Franceschini parte da Baker Street per raccontare una Londra diversa, meno conosciuta, con un sacco di curiosità dell’epoca sua epoca,con Sherlock e Doyle che passeggiano insieme per le strade inglesi, quasi come se ti facessero compagnia.
Una bella idea di initerario.
A Dublino con James Joyce (Fabrizio Pasanisi)
Non so se siate mai stati a Dublino.
Io ci sono stata un annetto fa, 3 giorni per la mia prima volta in Irlanda.
Non so nemmeno chi di voi conosca bene James Joyce
Durante le superiori avevo provato a leggere Gente di Dublino e lo avevo apprezzato tantissimo finché non mi avevano assegnato come compito la recensione di un pezzo di Ulisse.
Ma come dice l’autore Fabrizio Pasanini Joyce è Dublino, così come Kafka è Praga.
Ho scoperto, leggendo il libro, che mai frase fu più vera. Anche se non ci siete mai stati scoprirete la Dublino di Joyce ma anche Joyce di Dublino in un modo che vi farà venire voglia di comprare subito un biglietto per andare a vedere i luoghi dello scrittore.
Mi è piaciuta tantissimo la prima parte del libro, le curiosità sulla famiglia Joyce, la Dublino dei primi del novencento. Le mille case cambiate, l’arrivo di Nora nella sua vita, la scelta di andarsene via ma di imprimere la sua città in ogni riga dei suoi racconti.
Dublino senza Joyce non sarebbe Dublino.
A Parigi con Colette (Angelo Molica Franco)
Parigi è la Francia direbbero alcuni.
Ed è anche una città magica, anche se a qualcuno non piace, anche se a volte può sembrare scontata.
Siamo nei primi anni del ‘900, in una Parigi in pieno sviluppo industriale, dove Colette inizia la sua vita parigina che la farà diventare una delle più grandi scrittrici di tutto il secolo.
Scopriamo la nascita del Moulin Rouge, entriamo nel salotte di Madame Arman de Cavaillet, immaginiamo luoghi che ora non esistono più ma che hanno fatto di Parigi la città che è adesso!
E poi c’è la vita di Colette, il suo essere donna libera in una società che la voleva moglie e madre.